• Pubblicata il 25/02/2009
• Autore: Paolo bianchi

La prima volta in caserma - Ragusa Trasgressiva

Non che fossi proprio vergine, anzi avevo passato un bel periodo a fare sesso con l'amico che mi aveva iniziato ai piaceri del prenderlo nel culo. Però il servizio militare incombeva e dovetti partire, anche se a malincuore. Nella caserma a cui venni assegnato ovviamente rimasi molto abbottonato all'inizio, per evitare sputtanate che avrebbero potuto avere ripercussioni negative. Uscivo spesso con alcuni coetanei di Milano e uno di questi, Marcello, mi aveva colpito fin da subito; alto e veramente carino, con la giusta dose di sfacciataggine una sera a cena mi confidò, facendomi sobbalzare, che aveva avuto rapporti anche con uomini e che gli erano veramente piaciuti. Ricordo che una dichiarazione così tranquilla ebbe un effetto elettrizzante sul contenuto dei miei pantaloni, drizzai e iniziai a bagnarmi, anche perchè sotto la tovaglia mi accarezzai ripetutamente. Continuai il discorso con Marcello facendo finta di nulla ma ero veramente turbato e con mille pensieri nella testa. Finimmo la cena e la compagnia si disperse. Feci in modo di rimanere ultimo con Marcello che stava facendo finta di essere un pò ubriaco. Rientrammo in caserma e ci dirigemmo verso i nostri alloggi, che erano stanze da 4 posti letto, due castelli per stanza. Nella mia ci dormivo da solo anche perchè in quel periodo in caserma c'era poca presenza di persone. Arrivammo davanti alla porta, io aprii e il furbacchione mi chiese se poteva dormire da me, che era troppo sbronzo per arrivare alla propria stanza; ovviamente dissi di si, entrammo e io andai in bagno a rinfrescarmi e prepararmi per andare a dormire. Dopo poco rientri nella stanza e vidi Marcello già a letto, nudo, con il lenzuolo sollevato in maniera strategica all'altezza dell'inguine, che lasciava intravedere un pisello di grosse dimensioni ancora moscio. Chiusi a chiave la porta, spensi la luce principale e nella penombra mi coricai vicino a lui chiedendogli se gli davo fastidio. "no assolutamente" mi rispose "sono tanto sbronzo che non capisco più niente". Iniziai a baciargli il collo, delicatamente; poi, dopo un pò, arrivai alle sue labbra e gli infilai la lingua in bocca, venendo ricambiato energicamente. A quel punto non avevo più dubbi, dopo due-tre appassionati intrecci di lingua iniziai a scendere con la bocca, prima sul petto, poi sulla pancia e infine mi infilai fra le labbra il suo cazzo che intanto si era fatto bello duro. Non ero molto esperto di bocchini, anche se non era la prima volta che succhiavo un uccello, però la situazione era così stuzzicante che iniziai a spompinare quel fantastico cazzone dall'alto al basso, lo infilavo fino a sentirlo sbattere in gola per poi tirarlo fuori e leccargli le palle. Ero eccitatissimo e mentre lo sbocchinavo sentivo la sua mano che mi aveva preso il mio uccello accarezzandolo dolcemente e che era sempre più duro e sempre più bagnato. Continuai il pompino stringendo sempre di più le labbra intorno alla sua cappella e ingoiandolo fino in fondo per quanto era lungo. Marcello gemeva sommessamente dimostrando che apprezzava e godeva. Ad un certo punto lo sentii indurirsi ancor di più e poi iniziò a spruzzare un fiume di sborra con getti continui che mi riempirono la bocca; era troppo bello, non potevo fermarmi e così iniziai ad ingoiare il suo sperma finchè non finì: glielo ripulii ben bene con la lingua e poi tornai a sdraiarmi a fianco di lui chiedendogli se andava tutto bene. "sicuro" sorrise sornione"però visto che sei ancora eccitato non pensare che ricambi il bocchino" "non preoccuparti"risposi"non è un problema". Rimanemmo così un pò accarezzandoci, poi mi venne voglia di riprenderlo i bocca e ricominciai a spompinarlo pian piano. Sarà stata la situazione, sarà stata la fame, dopo pochissimo aveva ancora il cazzo bello duro. Ad un certo punto si tirò su col busto, interrompendo il pompino, e mi mise dolcemente alla pecorina, riempiendosi la mano di saliva e stendendomela sul buco del culo intanto che mi penetrava col dito. "però" disse"sei bello stretto, non ne hai presi tanti finora" e intanto che parlava appoggiò la cappella al buchetto e iniziò a spingere con molto garbo, continuando man mano che lo infilava a sputarsi sulla mano e a cospargere cazzo e buco di saliva. Man mano che lo infilava sentivo il piacere crescere sempre più e mi infoiava proprio il modo dolce e lento di infilarlo. Arrivò fino in fondo accarezzandomi le tette e strizzando dolcemente i capezzoli; mi piaceva un casino e infilai la mano fra le mie gambe per accarezzargli i coglioni e per sentire il mio buco intorno al suo cazzo. Iniziò ad accelerare e, purtroppo, dopo poche spinte venne ancora, riempiendomi del suo sperma. Un pò deluso aspettai che si afflosciasse dentro di me per godere ancora un pò, poi lo sfilò e andò a lavarsi in bagno. Tornò dopo cinque minuti e io speravo avesse voglia di continuare ma lui si avvicinò, mi diede un gran bacio in bocca infilandoci di brutto la lingua, mi disse "grazie, sei stato fantastico", si stese sulla sua branda e si addormentò. Ero ancora eccitato e guardandolo mi feci una gran sega, schizzando il mio sperma sul pavimento e poi mi misi a dormire.

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