• Pubblicata il
  • Autore: Michele
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La mia vicina - Ragusa Trasgressiva

La mia vicina di casa mi era sempre piaciuta, 32 anni, capelli neri, occhi verdi, un bel seno sodo e un culetto meraviglioso. Incontrandoci sulle scale facevo il possibile per salire dopo di lei cosi da poterglielo ammirare. Nella mente la domanda era sempre quella, chissà quanti cazzi avrai preso, e come vorrei dartelo anch’io. Guardando i suoi capelli neri mi chiedevo se anche la sua fica fosse incorniciata dagli stessi peli neri o se si rasasse. La risposta a queste mie domande e al mio desiderio furono finalmente esaudite in maniera che mai avrei potuto immaginare. Conoscevo bene il marito, spesso si parlava di calcio e di donne, alcune volte si vedeva la partita insieme. Fu in occasione di una partita della nazionale che successe tutto quanto.
Seduti sul divano si beveva birra e si faceva tifo, anche Veronica sedeva con noi. Una minigonna pubica e una t-shirt, troppo stretta per il suo seno, la coprivano a malapena. Ben presto, nell’eccitazione della partita e grazie anche alla birra, i suoi capezzoli fecero capolino, io guardavo lei e il televisore come in una partita di tennis, destra sinistra, destra sinistra. Lei si accorse delle mie occhiate al suo seno ma non fece nulla, anzi , mi sorrise e si sfiorò volutamente i capezzoli quasi per accertarsi che fossero ben dritti. La partita stava per finire e io già soffrivo al pensiero che me ne sarei dovuto andare via. Al fischio finale finimmo di bere la birra e io mi alzai per andarmene. Aldo, il marito, mi prese per il braccio e mi invitò a cena, vero Veronica che ci fa piacere? Certo! Stavo per chiederglielo io. Accettai ben volentieri contento di ammirare ancora per tutta la sera i suoi seni e le sue gambe. Mentre Veronica preparava la pasta io e Aldo ci sedemmo sul divano a commentare la partita. Tutto successe all’improvviso. Veronica lavorando alla cucina ci offriva il suo culetto, si inchinava e mostrava le chiappe nude, il filo del perizoma si perdeva nel suo incavo. Aldo mi fecce cenno di guardare, io rimasi sbigottito, lui si passò la mano sulla patta e mi sussurrò, mmmmm quanto glielo infilerei nella figa adesso. Io mostrando un falso pudore lo spinsi di lato dicendogli di non fare il porco. Ridemmo sonoramente. Veronica si voltò e guardandoci con un sorriso chiese se le stavamo guardandole il sedere. Certo amore, disse Aldo, anche Michele te lo guardava. Io arrossi e lo mandai a quel paese. Veronica non si scompose e mimo due baci. Io prendendo il coraggio a due mani, e supportato dal loro modo di fare aperto, chiesi per chi erano i due baci, per tutte e due, rispose Veronica, il marito di rincalzo, e dove ce li dai i baci? Dove volete voi, rispose lei ridendo. Non so se fossero state le birre o l’eccitazione della serata, ma il ghiaccio era sciolto, capii che non saremmo più tornati indietro. Un sonoro gemito di soddisfazione usci dalla bocca di Aldo, con la mano si toccò ancora la patta con evidente eccitazione. Il mio cazzo intanto stava esplodendo, la frase di Aldo fu il colpo finale. Te la scoperesti vero? Aldo sei pazzo! Gli farfugliai. Guarda che non ci sono problemi mi aggiunse, è il nostro desiderio da mesi, poterla scopare in due, e oggi con la scusa della partita ci siamo decisi ad invitarti apposta per esaudire il nostro desiderio. Rimasi di sasso, avevano preparato tutto. Allora la minigonna e la maglietta stretta è stato tutto preordinato? Certo! La voce di Veronica, che sentiva tutto, mi tolse campo ad ogni dubbio. Beh, se è così, allora,……farfugliai qualcosa, ma alla fine sbottai, Veronica son ben contento di poterti scopare, di leccarti la figa e non solo, di poterti godere in bocca e in quel meraviglioso culo che ti ritrovi! Ohhhhh finalmente l’hai detto, vedi Veronica che ti dicevo, Michele è la persona adatta. Lei sorrise e ci venne vicino, toccò tra le gambe il marito, sorrise di soddisfazione, poi allungò la mano verso di me strofinandomi per bene il cazzo durissimo che mi ritrovavo. Un mugolio di soddisfazione le uscì dalle labbra, caspita stasera ci divertiamo. Michele da quanto non scopi? Mi sussurrò Veronica soffiandomi nell’orecchio, da tre mesi, purtroppo ero rimasto a digiuno dopo essermi mollato con la mia ex. Bene, chissà quanto succo riesco a spremere dai vostri cazzi. Ormai eravamo fuori controllo, Aldo lo tirò fuori, si sedette sul divano e sventolandosi il cazzo chiese alla moglie di prendere l’aperitivo. Veronica si inginocchiò e iniziò a leccarlo, se lo infilò in bocca aspirando avidamente. Mi sedetti vicino, in un attimo lei si avventò sulla mia patta, liberò il cazzo e lo fece scomparire tutto nella bocca. Il calore della sua bocca mi avvolse l’uccello, succhiava alla grande, Aldo la incitava di essere più porca e di ingoiare tutto. Purtroppo l’astinenza si fece sentire, dopo neanche un minuto le venni in bocca, le presi la testa e spinsi forte il cazzo, ingoiò tutto, mmmmm quanto è saporito disse leccandosi le labbra. Non fini la frase che si ritrovò la bocca piena del cazzo del marito. Si diede da fare e ingoiò ancora la sborra del marito. Intanto io scolai la pasta ormai pronta mentre Veronica terminava il lavoretto ad Aldo. Io ho preso due aperitivi, disse Veronica, voi non ne volete? Così dicendo si sdraiò sul divano allargando le gambe, si scostò il perizoma e mise in mostra una fica gonfia di umori bella rasata di fresco, senz’altro l’aveva rasata per l’occasione. Ancora una volta Aldo mi sorprese, Michele bevi tu l’aperitivo che io condisco la pasta. Ridemmo divertiti. Mi tuffai su quella splendida figa aperta, il suo profumo era scioccante, rimisi il perizoma sopra la figa e lo feci inzuppare per bene, leccai, succhiai, ingoiai quel nettare che Veronica mi offriva, affondai la lingua, le sue mani si appoggiarono sulla testa spingendomela a ritmo, la stavo chiavando con la lingua. Succhiai avido il clitoride bello gonfio dandogli scariche di piacere. Ormai la sua figa era tutta aperta, sentì il marito che da dietro diceva, amore così aperta ne puoi prendere due insieme nella figa. Quelle parole la fecero sussultare, la sua presa si fece più forte, ma io no volevo farla venire ancora. Anche sapendo che la notte sarebbe stata lunga e che avremmo mangiato la pasta fredda. Mi spostai sul suo culetto. Lo allargai e lo leccai con cura, ti lecco ora perché dopo ti inculo, gli dissi, io ti chiavo e Michele ti incula amore, disse Aldo, un lungo si e un rantolo uscirono dalle labbra di Veronica, le rinfilai la lingua nella figa e dopo alcuni attimi venne con lunghi sospiri. Bevimi tutta, asciugami la figa, disse, come io ho bevuto e asciugato la sborra dei vostri cazzi. Non mi feci certo pregare. Dopo esserci ricomposti e lavati mangiammo con grande allegria scolandoci una bottiglia di buon vino rosso. Non che ce ne fosse bisogno, ma quello diede il colpo di grazia a tutti.
Finito di mangiare ci alzammo e seguimmo Veronica in camera da letto, ci spogliammo, lei si mise tra di noi, io dietro e Aldo davanti. Iniziammo a toccarla, a baciarla e a farle sentire i cazzi nuovamente in tiro nella figa e nel culo. Ti piace farti inculare? Le sussurrai, certo, Aldo mi incula spesso e volentieri, ma oggi vi voglio insieme sia nel culo che in figa, e magari dopo tutte e due nella figa aggiunse Aldo. Porco! È il tuo desiderio vero? Va bene, se mi chiavate e inculate per bene dopo vi prendo insieme in figa. Si posizionò alla pecorina, Aldo si stese sotto di lei in un 69, iniziarono a leccarsi e a succhiare, io con calma mi avvicinai al suo splendido culo e iniziai il lavoretto di lubrificazione con tutta calma. Ogni tanto mi staccavo, mi avvicinavo alla sua bocca, e lei, lasciando il cazzo del marito, prendeva il mio succhiandolo avidamente. Dai ora basta! Vi voglio, chiavatemi e inculatemi. Si sedette sul cazzo di Aldo affondandoselo tutto di colpo, un grosso sospiro suggellò che il cazzo era tutto dentro, il marito la tirò al suo petto facendole mettere in mostra il culetto ormai ben lubrificato. Le allargai il buco con le dita, le diedi un’altra generosa leccata, le appoggiai il cazzo e spinsi dolcemente ma continuamente. Non ci credevo, quel meraviglioso culetto tanto desiderato era mio, affondai tutto dentro di lei. Veronica era estasiata, gemeva ed urlava, con Aldo ci alternavamo nelle spinte, entravo io ed usciva lui, ma ben presto ci volle tutte e due insieme. Si dimenava, ci gridava di sfondarla. Venne con un paio di sussulti affondando le unghie nelle braccia del marito, lunghi sospiri siglarono il suo orgasmo. Anche noi venimmo subito dopo scaricandole in figa e nel culo tutta la sborra che ci aveva lasciato dopo i pompini. Rimanemmo dentro di lei, ci voltammo di fianco rilassandoci. Aldo fu il primo a staccarsi poi mi tolsi io. La lasciammo a letto mentre noi ci lavavamo. Dopo qualche minuto ci raggiunse raggiante in volto, ci diede un bacio sulle labbra ringraziandoci. La lasciammo rinfrescare, noi andammo in cucina a bere qualcosa. Aldo preparò tre birre che bevemmo insieme parlando di altre cose. Pensai che la serata fosse finita così, mi sbagliavo. Feci per rivestirmi, ma che cazzo fai? Disse Veronica, guarda che non è finita, io ne voglio ancora, vi voglio in due nella fica. Cosi dicendo si inginocchiò e mi riprese il cazzo in bocca stringendo forte la cappella con le labbra. Non tardò a ridiventarmi duro, poi toccò al marito. Quando fu soddisfatta del lavoro di bocca, si sedette sopra il mio cazzo e se lo infilò tutto nella fica, si sdraiò sul petto e invitò il marito a chiavarla. Senti il cazzo di Aldo premere nella fica e farsi largo tra il mio e le pareti della fica. Veronica gridava di dolore ma non smetteva di dimenarsi e a incitarci di sfondarle la fica. Dopo un po’ Aldo le fu completamente dentro, lei sospirò e ci supplicò di chiavarla. Aldo si muoveva liberamente e iniziò a pomparla per bene, intanto la fica, fradicia di umori, accoglieva completamente i due cazzi. Riuscì anch’io a darle delle belle botte, spingendo il più a fondo possibile il cazzo. Veronica era completamente estasiata, non capiva nulla, continuava a gridare di piacere e di sfondarla tutta. Dopo un po’ venne rantolando di goduria e massacrandomi con le unghie, mi avete sfondato la fica, fu ciò che disse, si puttana, ti abbiamo sfondato, e ora ti godo nel culo. Aldo tolse il cazzo dalla figa e in sol colpo la inculò. Riprendemmo la galoppata, io venni poco dopo, come pure Aldo. Uscimmo da lei, io gli avvicinai il cazzo alla bocca, lo succhio con dolcezza, ci abbandonammo sul letto paghi della bellissima esperienza. Vedi amore che chiavata, disse Aldo, si, ho la figa in fiamme come il culo. Grazie a tutte due. Seguirono altre sere come quella, tentammo anche di entrarle insieme nel culo, ma ci fu difficile provava molto dolore, ci accontentammo di incularla a turno. Ora ho una nuova ragazza, Sandra, chissà che non si provi una cosa in quattro, lei mi sembra abbastanza aperta nel sesso, non mi ha nascosto che le piace masturbarsi con un dildo. Magari il pensiero di sostituirlo con un cazzo vero potrebbe piacerle, vedremo. Ciao a tutti

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17/05/2010 13:07

werty

scherzo

17/05/2010 13:07

3456

cazzata non scherzavo scopati anche le pagine pianche

17/05/2010 13:06

Alberto

Se la tua storia è vera io ti stimo ma dato che sei un nerd che si scopa le pagine gialle non mi rimane che dirti prenditelo nel culo con cazzo di aldo

11/02/2010 15:51

RUDY 63

bellissima storia, eccitante, sarebbe il mio sogno!!!!!!!!

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